Identità reale e digitale: creare benessere ed equilibrio

Tutta la serie di articoli che abbiamo appena concluso ci fa capire di come l’identità digitale non è altro che una sorta di estensione della nostra identità personale su questo pianeta. Partendo dal presupposto che il concetto di identità è frutto della mente, e che per ognuno di noi l’identità digitale è una versione dell’identità personale adatta alla realtà parallela del web, possiamo capire quanto sia utile far combaciare le due.

Se identità personale reale e digitale non coincidono, avvertiamo incoerenza e pressione nella nostra vita. Avvertiamo stress. Questo ci spinge ad allineare l’immagine che diamo di noi nella vita reale (identità personale reale) e quella che presentiamo sul web (identità digitale). Spesso l’allineamento di queste due identità avviene solo attraverso la semplificazione della nostra vita. Ecco qui da dove salta fuori la grande eco che hanno avuto in questi ultimi anni tematiche come minimalismo, semplicità, zen applicato alla tecnologia. A volte, si cerca di semplificare talmente tanto che l’identità digitale viene resa del tutto statica e meno dettagliata possibile così da evitare possibili incongruenze nel tempo. In questo non c’è nulla di sbagliato. Ogni utente gestisce la propria identità nel modo in cui ritiene più opportuno.

Rimettendo insieme i piccoli pezzi del puzzle provenienti da ciò che ho potuto leggere, imparare, riflettere e provare personalmente, la coerenza tra identità reale e digitale di cui abbiamo parlato si raggiunge attraverso semplificazione e decluttering. Ecco perché ho sempre ritenuto interessante approfondire tematiche come minimalismo e semplicità di vita in questi ultimi anni, senza rendermi conto che in realtà tutto era correlato all’identità. Per ora, queste sono le mie conclusioni:

  • •.Ho notato che se non raggiungiamo coerenza nelle nostre vite, tra le identità, reale e digitale, si creerà stress nella nostra vita. Si creerà tempo perso, intenti contrastanti, confusione o emozioni negative. Troppa autoanalisi potrebbe esserne un sintomo. Soluzione: imparare ad vivere nel presente. 

Invece,

  • •.con un equilibrio tra la nostra identità digitale e l’identità che mostriamo al mondo reale, la tecnologia porta a risultati positivi, produttività e tanto tempo libero. Siamo in grado di dire “no” a cose che non ci interessano veramente e siamo in maggior controllo della nostra vita.  Viviamo meglio. Ovviamente possono esserci alti e bassi, ma questo è del tutto naturale. 

Credo che l’idea di una “coerenza” tra mondo reale e digitale debba necessariamente passare attraverso la semplificazione del nostro stile di vita, le nostre abitudini e l’osservazione oggettiva della nostra esistenza.

Stando alle affermazioni del paragrafo precedente, l’equilibrio tra le nostre identità rende migliore la rete. Siamo noi utenti, quindi, a rendere migliore la rete in cui navighiamo. Ecco perché reputo importante sviluppare una consapevolezza nei confronti di noi stessi e della nostra vita, sia digitale che fisica. Tutte le conoscenze che avremo acquisito potremo riversarle sia nella rete, rendendola un posto migliore, che nella vita, rendendola ricca di esperienze positive. Come nel mondo fisico, insomma: se ci sono persone migliori, il mondo sarà migliore.

Ovviamente, queste informazioni sono materiale che verrà via via plasmato col tempo e da cui partirò per sviluppare ulteriore nuovo materiale. Ti invito a farmi sapere se già conosci questi concetti o se magari hai letto e incontrato testi, autori o bloggers che già trattano di questa tematica in Italia o nel mondo.