Cosa fare e come muoversi in caso di disservizio del provider o del sito web, posta elettronica o linea telefonica

“Non riesco ad accedere alla posta elettronica”, “Non riesco ad accedere al sito web” “Non riesco ad accedere al mio social network preferito”. Cosa faccio?

A volte può capitare che il nostro fornitore di servizi web, hosting o semplicemente il nostro servizio di posta elettronica riscontri un disservizio momentaneo. In gergo tecnico questa condizione di servizio la si definisce “down” (contrario di “up”, con cui si intende che l’erogazione del servizio sia funzionante e tutto proceda regolarmente) e può verificarsi di tanto in tanto, e di solito in modo impercettibile: per esempio, quando tentiamo di accedere ad un sito web il nostro programma di navigazione web può restituirci un errore, tramite una pagina apposita o una consueta schermata 404 o di altro codice; questo può succedere anche quando tenti di accedere all’interfaccia di gestione del tuo provider di posta elettronica, oppure quando si accede correttamente al servizio di posta elettronica ma la posta non arriva e non parte, e di conseguenza non possiamo leggere nuovi messaggi in arrivo né tantomeno mandarne. Normalmente il servizio viene ripristinato nel giro di qualche tentativo (quindi, diciamo nel giro di pochi secondi o al massimo di qualche decina di minuti), ma non sempre questo accade, poiché i rischi che possono colpire il nostro fornitore sono molti, alcuni semplici e altri molto complessi e che possono richiedere tempo perché tutto il servizio venga correttamente ripristinato.

In qualità di utenti e clienti su cui questi disservizi possono ripercuotersi indirettamente, e non solo se abbiamo un sito web oppure un servizio di posta elettronica personale registrata presso Aruba, OVH o qualsiasi altro operatore, è piuttosto frequente che risulti impossibile controllare le notifiche di Whatsapp sul nostro smartphone in un preciso momento della giornata; oppure riscontrare un errore insolito nel tentativo di accedere o aggiornando il flusso di notizie (la cosiddetta “Timeline”) erogato tramite la app di Facebook, Telegram, Instagram o di qualsiasi altro “colosso” social media. Da semplici utenti “privati” il servizio di registrazione a questi portali di solito è gratuito e si sfruttano account di posta elettronica completamente gratuiti (vedi i classici gmail, hotmail, live, msn, virgilio, tin, libero, alice, tim, e via dicendo) per cui il problema non diventa un danno economico, diverse sono le dinamiche che un disservizio può innescare quando siamo gestori di un’attività (ad esempio abbiamo uno studio associato, un’azienda, un albergo, un ristorante, una pizzeria) che si interfaccia al pubblico attraverso un unico indirizzo di posta elettronica, un unico nome a dominio per il sito web o un unico numero di telefono.

Cosa succede se il momentaneo disservizio capita in un momento della giornata in cui si ricevono o evadono ordini, oppure si accettano prenotazioni per il nostro studio o per il nostro ristorante? Posto che la casistica è davvero molto ampia e impossibile da coprirla esaustivamente tutta in pochi paragrafi, posso però fornire qualche indicazione di massima, così da potersi muovere in autonomia se necessario, o perlomeno capire da cosa dipende il disservizio e quindi arginare momentaneamente o bypassare l’inconveniente. Ci sono casi di malfunzionamento in cui il disservizio viene – di solito – comunicato ampiamente e con largo anticipo: per esempio, dal gestore del servizio della banca online o di altri portali “istituzionali” di cui la “chiusura momentanea” viene anticipata e comunicata ampiamente. In tal caso, ovviamente, non si tratta di disservizio, ma semplicemente di manutenzione regolare dei servizi che non permette l’uso di un applicativo o delle funzionalità che il servizio ci mette a disposizione normalmente.

Fatta chiarezza su questi punti, e visto che è importante prepararsi al meglio per far (anche) fronte a queste circostanze che, per carità, capitano di rado, ma possono potenzialmente accadere prima o poi, vediamo quali passi che possiamo effettuare in totale autonomia per metterci al sicuro o perlomeno affrontare nel migliore dei modi il disservizio momentaneo:

Riscontrando il problema solo con la linea telefonica, è sicuramente buona idea contattare immediatamente il numero verde nel nostro fornitore di linea per ricevere assistenza e informazioni in merito; c’è da dire che oggi, se non funziona la linea telefonica, difficilmente funzionerà anche internet, funzionando la maggior parte dei servizi su tecnologia VoIP. In questo caso, il malfunzionamento della linea telefonica spesso condizionerà anche il funzionamento di internet e l’accesso alla posta elettronica.

Riscontrando il disservizio solo con la posta elettronica, che non permette di accedere oppure non riceve e non invia messaggi, ci si può muovere in vari modi, a seconda della nostra situazione: se l’indirizzo di posta che stiamo usando è stato registrato gratuitamente ed è fornito gratuitamente da un qualsiasi provider (poco sopra accennavo a gmail, hotmail, live, msn, virgilio, tin, libero, alice, tim, ma ce ne sono davvero tantissimi) allora è possibile che il provider stia già intervenendo mitigando i disservizi e riporterà la situazione alla stabilità per tutte le persone che usano il vostro stesso servizio nel giro qualche minuto od ora se la situazione è facilmente risolvibile; al massimo si potrebbe dover attendere il giorno seguente perché tutto sia ripristinato correttamente, ma solo in casi proprio “catastrofici” (es. incendi di server farm con la conseguente distruzione di server e dispositivi, storage e cavi oppure situazioni di blackout elettrici dovuti ad altre problematiche tecniche o naturali, ma la casistica è davvero ampia). Se il servizio di posta elettronica è quello “aziendale” e quindi significa che abbiamo pagato per avere l’account di posta e paghiamo regolarmente ogni anno per rinnovare la funzionalità, allora possiamo contattare direttamente il nostro provider di fiducia, che eroga tale servizio e informarci sulle sue attività e se le funzionalità del suo servizio sono tutte correttamente erogate. Ogni provider ha alcune pagine del suo sito dove pubblicamente mostra i dati relativi alla “condizione” dei suoi servizi (web, posta, ecc); il linguaggio è naturalmente tecnico ma vale la pena prendere confidenza con questo strumento se volete essere autonomi e rendervi conto di cosa sta succedendo in un preciso momento o come sta venendo risolto e in quali tempistiche tornerà operativo il servizio. Pagine di questo tipo sono così: https://www.ovh.it/community/status/

Riscontrando il disservizio con il solo sito internet, è buona idea contattare il provider che fornisce l’hosting al nostro sito internet. Ovvio che, nel caso di un sito gestito autonomamente su un server di un’azienda o di un libero professionista, ci si dovrà rivolgere direttamente alla persona o all’azienda che ci forniscono questo servizio, così da ricevere informazioni sulla natura del malfunzionamento ed eventuale assistenza tecnica. In generale, per accertarci che un sito stia funzionando correttamente possiamo consultare un portale chiamato “Is it Down Right Now”, visitabile al link: http://www.isitdownrightnow.com/ dove possiamo capire cosa sta succedendo, da quanto tempo e forse anche intuire per quanto tempo durerà l’inconveniente. Se il servizio dovesse risultare correttamente funzionante, significherebbe che il problema non è del sito che vogliamo visitare ma nella nostra connessione internet (ad esempio c’è un firewall che vieta la navigazione diretta verso uno specifico sito) o delle configurazioni della nostra linea oppure di una limitazione momentanea del dispositivo da cui stiamo navigando (per esempio, uno smartphone di qualche anno fa).

Riscontrando il disservizio con sito internet e account di posta elettronica è buona idea contattare il fornitore che ha curato l’ideazione, la progettazione, la creazione e lo sviluppo del sito web e registrato per nostro conto il sito su uno specifico provider di servizi web e registrat, sempre tramite questo provider probabilmente, il nostro account di posta elettronica aziendale. In questo caso, consiglio sempre di tenere un appunto di chi è il nostro fornitore di hosting (per esempio Aruba, OVH, Bluehost, Hostgator, ce ne sono tantissimi), quale è il nostro indirizzo email aziendale e tramite quali parametri possiamo accederci per ricevere e inviare posta comodamente dal nostro programma (email client) di posta preferito (ce ne sono tantissimi, da Thunderbird di Mozilla a Outlook di Microsoft), sia su un qualsiasi computer desktop oppure sul nostro smartphone. Questi parametri e valori di accesso e configurazione possono non limitarsi alle sole credenziali (nome utente e password) degli account o del dominio, ma possono anche essere parametri precisi che permettono la configurazione ottimale dei dispositivi da cui ci connettiamo, ed è quindi bene averle sempre a disposizione in un posto sicuro. Nel caso in cui il fornitore del nostro pacchetto “sito + indirizzo email aziendale” non possa aiutarci in maniera esauriente, possiamo sempre far riferimento al provider del servizio e informarci autonomamente di quali passi od operazioni è bene compiere per ripristinare tutto.

In conclusione, un disservizio prima o poi si risolve SEMPRE, a meno che non venga chiaramente comunicato e non precluda a una chiusura definitiva del servizio – ma questa possibilità viene SEMPRE ampiamente comunicata in molte forme tramite i canali istituzionali. Questo articolo naturalmente non può essere completo e sempre aggiornato con ogni singola casistica quindi, mi raccomando, consideralo un punto di partenza!