La nascita della piazza virtuale viene resa possibile dai seguenti concetti:
la possibilità di disintermediazione, cioè unire più funzioni insieme, permettendo all’utente di svolgerle in prima persona dalla stessa interfaccia (chat o instant messaging, parlare discutere tramite post, commenti e risposte, filesharing e condivisione di contenuti, posta elettronica, bacheca per la condivisione di link, creazione di gruppi, ricerca di amici, foto, aggiunta di tag e referenziazione, video);
l’avere uno spazio proprio. Non ci si sente ospiti: ci si sente a casa propria in un profilo;
Economia del dono e partecipazione attiva, grazie all’acquisizione di ruoli e maschere. myspace, ad esempio, è cresciuta perché ha dato la possibilità a molti musicisti di avvicinarsi al loro pubblico;
Da un più elevato tasso di lealtà delle persone, che in quel che dicono possono metterci la faccia; si possono unire e confrontare in gruppi pertinenti per nicchia e interessi specifici; si possono impostare regole di privacy per l’accesso ai propri contenuti e alle proprie pubblicazioni;
Il cambiamento del ruolo della persona all’interno del gruppo, dalla maschera al presenzialismo;
Il consentire alle persone di costruire un profilo pubblico o semipubblico delimitato all’interno di un sistema;
L’ articolare un elenco di altri utenti con i quali è possibile condividere una connessione, visualizzando e attraversando anche il loro elenco di contatti, nonché quelli fatti da altri, all’interno del sistema;
La natura e la nomenclatura (amici, follower, seguaci, lovers, ecc) di questi collegamenti possono variare da sito a sito;