Traggo spunto dal bellissimo post di Federico Badaloni, per proporre alcuni passaggi dell’interessante intervento tenuto da Jorge Arango all’apertura del Summit di Architettura dell’Informazione di Minneapolis, di cui qui trovate la trascrizione in lingua originale.
PS. Se vuoi anche conoscere i due obiettivi dell’architettura informativa, potresti voler leggere anche quest’altro articolo.
i Tre Principi dell’Architettura dell’Informazione
1 – L’esperienza cognitiva degli ambienti informativi è simile a quella che si compie negli ambienti fisici. Percepiamo gli ambienti informativi come posti fatti di linguaggio. Gli ambienti informativi che progettiamo sono nuovi tipi di luoghi, (luoghi reali) che sono fatti di linguaggio;
2 – L’architettura dell’informazione è rendere le esperienze di questi luoghi coerenti attraverso diversi contesti e mantenerle allo stesso tempo al servizio degli obiettivi di business, usabilità e trovabilità ad esse collegate. Laddove le altre discipline si concentrano su specifici aspetti di un artefatto – come l’etichetta di una bottiglia di detergente, o il look-and-feel dell’interfaccia di un’applicazione- l’architettura dell’informazione deve lavorare utilizzando i processi di astrazione per derivare i principi che possono essere tradotti in diversi modi, a seconda delle esigenze dei differenti canali. Una struttura di navigazione che funziona bene su un browser web in un laptop dovrebbe funzionare in maniera diversa quando presentata in una applicazione aperta su un touchscreen di 5 pollici, ma il linguaggio dovrebbe essere consistente in entrambi i casi. Per riuscirci, le strutture semantiche devono essere astratte dalle implementazioni concrete;
3 – L’architettura dell’informazione è una disciplina che si concentra nel descrivere sistemi, piuttosto che le varie parti di essi.