Sounds and Music for the perfect Driving Experience

The importance of sonic branding and sound design as a brand distinctive point

Interior sound design with Hans Zimmer

Car Sound Design Master Class

Un trucco con cui puoi testare a zero budget la qualità del tuo sito web

Voglio condividere in esclusiva con Te un test che quasi nessun consulente ti proporrebbe di fare – e che in pochi conoscono. Questo test ti permette di valutare in completa autonomia la qualità del tuo sito internet (ma questo vale anche per le tue pubblicità, per tue locandine o per qualsiasi altro strumento della tua comunicazione). Perché dovrei parlartene io, allora? Perché quello che per tante realtà è straordinario, per me sono scelte e considerazioni di buon senso da cui partire. E voglio condividerle con Te perché (1) hai avuto la pazienza di leggere fin qui; (2) se Tu conosci il mio approccio e sposi il mio modo di lavorare, potrai trarre vantaggi enormi dalla nostra futura collaborazione, in cui Tu sarai parte attiva. Torniamo al Test: con CHI lo puoi effettuare? Con i tuoi amici o, in alternativa, con le persone che ti circondano; l’importante è che le persone a cui ti rivolgi non abbiano MAI visto l’anteprima che stai per mostrare. COME lo devi eseguire? Ti basterà mostrare un’anteprima del tuo sito web a questo amico o collega per una durata totale di 7 secondi. Allo scadere dei 7 secondi, nascondi l’anteprima e chiedi al tuo amico:

1. Cosa ricorda di ciò che ha visto;

2. Se ricorda di cosa parla l’immagine che ha visto;

3. Quale era la finalità comunicativa di quell’anteprima;

Se la persona ha memorizzato solo le immagini o gli elementi poco rilevanti dell’interfaccia, trascurando l’obiettivo principale che avevi deciso di impostare attraverso il contenuto e la relativa “chiamata all’azione”, significa che il tuo design ha qualche errore e deve essere migliorato. A cosa ti serve questo Test? se lo fai con persone di fiducia, ti permette di verificare immediatamente e a costo zero l’efficacia del tuo sito web, evitando di mettere online uno strumento che può essere non solo inefficace, ma letteralmente nocivo per la tua immagine.

Best Practices per i siti web – Checklist delle cose che NON dovresti fare mai (secondo me)

1. Ignorare o far poco caso alla coerenza e alla facilità di navigazione dei contenuti sul tuo sito.

2. Includere troppi testi tutti insieme oppure troppe immagini tutte insieme

3. Pubblicare contenuti irrilevanti alla tua azienda, che includono troppi link e che presentano video che si avviano automaticamente all’accesso della pagina – magari con qualche Ad quà e là a distrarre ulteriormente il tuo potenziale cliente.

4. Riempire il contact form di tante, troppe voci da compilare per contattarti!

5. Nascondere ciò che i clienti vogliono sapere subito.

6. Ignorare il potere della SEO per i vostri servizi e per il vostro prodotto o marchio.

7. Pubblicare un prodotto senza averne testato il corretto funzionamento.

8. Lasciare che blog e pagine social stiano lì, a prendere polvere.

9. Scegliere una soluzione valutando solo il prezzo

10. Affidarti a chi non ha competenze per poterti aiutare e seguire in modo adeguato sui vari fronti di intervento che stai chiedendo

11. Scegliere il nome a dominio in modo superficiale

12. Proporre contenuti molto (forse troppo?) generici

13. Presentarti con un sito che i tuoi clienti non sono in grado di usare

14. Ignorare gli aspetti psicologici che muovono e motivano i tuoi clienti

Best Practices per i siti web – Checklist delle cose che dovresti fare sempre (secondo me)

1. Dedica tempo, dedizione e risorse (io lo definisco un Investimento) alla creazione del tuo sito professionale: la tua attività ne trarrà solo tanti benefici.

2. Evita gli eccessi nella comunicazione, punta alla semplicità di ciò che proponi.

3. Evita gli eccessi visivi: punta quanto possibile alla fruibilità e alla leggibilità dei tuoi contenuti!

4. Lavora sulla percezione del tuo marchio o della tua linea prodotti. Non lasciare nulla al caso.

5. Non scrivere poemi. Tanto non scriverai meglio di Omero, Virgilio o Dante 🙂

6. Accertati che il sito sia accessibile da qualsiasi periferica smartphone o tablet in circolazione, e non solo dal classico Desktop o Laptop Computer.

7. “Non tirartela!” Semplifica la vita ai tuoi clienti: mostrati super-accessibile e facilmente contattabile tramite indirizzo email o tramite telefono.

Come puoi scegliere il font giusto per il tuo sito internet

Tenendo in considerazione i tuoi eventuali loghi e slogan: sfrutta font che rispecchiano le caratteristiche del tuo logo. In questo caso, puoi ragionare in termini di font di uguale peso, oppure font appartenenti alla stessa famiglia.

Tenendo in considerazione il fattore Leggibilità: la fruibilità del font deve venire prima di qualsiasi aspetto, annesso o connesso, come la sua eleganza, il suo stile o le sensazioni che esso comunica.

Tenendo in considerazione il fattore Adeguatezza: puoi cercare in lungo e in largo, ma ci saranno sempre font che non puoi usare sul web. E’ inutile che provi a sfidare le leggi della “leggibilità” e dell’adeguatezza. Dopotutto, i font non sono né belli né brutti, ma solo adeguati o inadeguati. Sta a te sceglierli con cura, in relazione all’obiettivo che stai perseguendo con il tuo lavoro online o offline.

Tenendo in considerazione l’aspetto Pertinenza: il Font deve essere pertinente con il lavoro che stai facendo. In un contesto videoludico potrai usare font che non potresti usare in un contesto istituzionale o in un contesto legale e giuridico o medico.

Le Discipline Fondamentali della User Experience

Quali discipline costituiscono l’ampio bacino di conoscenze che chiamiamo “User Experience” (UX, Esperienza Utente)? Eccoli elencati:

1 – User Research – Ricerca sugli Utenti
Capire e conoscere le persone che usano un prodotto o un sistema attraverso l’osservazione.

2 – Content Strategy – Strategia dei Contenuti
Pianifica la creazione, la consegna e la manutezione di contenuto utile e usabile;

3 – Information Architecture – Architettura dell’Informazione
identifica e organizza l’informazione in un prodotto o sistema in modo significativo e mirato.

4 – Interaction Design – Design dell’Interazione
crea comportamenti interattivi di un prodotto o sistema con un focus specifico sul loro uso;

5 – Visual Design – Design visuale e grafico
Disegnare le qualità visive di un prodotto o sistema che siano esteticamente piacevoli.

6 – Usability and Analytics – Usabilità e Analitiche
Misurare la qualità dell’esperienza utente durante l’interazione con un prodotto o sistema

Verso la guida autonoma: design, HUD, Digital Instrument Clusters e HMI

Con lo sviluppo della guida autonoma (autonomous driving), il designer deve concepire diversamente l’automobile: cambia l’esperienza utente della guida, cambia l’esperienza della connettività, cambiano le architetture di sistema e le concezioni di “affidabilità” e sicurezza. Servono nuove interfacce per vivere appieno un’esperienza che fino ad oggi abbiamo potuto immaginare. In aggiunta a questi cambiamenti strutturali, dobbiamo iniziare a riflettere su come HUD – Head Up Displays – e digital instrument clusters e altri schermi stanno arricchendo l’esperienza di guida rispetto al passato.
Odometri, tachimetri e altri apparecchi importantissimi nell’automobile si digitalizzeranno con sempre maggior efficacia, per garantire grande sicurezza ma anche intrattenere e fornire un’esperienza di guida sempre più gradevole e comoda, nonché sicura e su misura per il guidatore.

La guida autonoma, mediata da HMI sempre più performanti e facili da usare (Human Machine Interfaces), acquisirà sempre maggior ragion d’essere. Fino a quando i veicoli non saranno completamente autonomi, tutte le funzioni tradizionali dell’HMI dovranno essere disponibili per il guidatore e si dovrà cercare di ridurre ogni possibile distrazione. Progredendo verso questa progressiva “autonomizzazione”, avremo un elevato numero di “funzioni aggiuntive” e “addons” nei nostri cruscotti, come assistenza e supporto alla guida (distanza dal veicolo che ci segue e da quello che ci precede, limiti di velocità, calcolo di quanto manca al raggiungimento di una destinazione, consumi di carburante, rilevazione di segnali, divieti e limiti di velocità, strisce delimitatrici di corsie, ecc).

Ad attenderci, come designer, c’è una grande sfida: progettare interfacce che siano sì più semplici possibile, più usercentered possibile, più accessibili possibile, ma anche complete e affidabili.. perché la persona deve guidare vivendo la miglior esperienza possibile.

Sito perfetto in 10 mosse: Cosa NON FARE MAI sul Tuo Sito Aziendale

Stai pensando di rifare il sito internet? Prima di fare qualsiasi mossa FERMATI e leggiti questa lista di indicazioni per poter partire subito con le idee chiare.

1 – Non sottovalutare MAI l’importanza della navigabilità del tuo sito internet. Cos’è la navigabilità? E’ la facilità con cui il tuo cliente può navigare il tuo portale e scoprire contenuti che gli possono interessare. Una buona navigabilità innesca un ciclo virtuoso per cui più facilmente trovo qualcosa, maggior fiducia ripongo nell’azienda che ha pubblicato quei materiali, più è facile che voglia entrare in contatto con l’azienda in qualche modo.

2 – Non pubblicare contenuti irrilevanti o che contengano troppi link, oppure troppi video (evita come la peste la funzione auto-play degli eventuali video che decidi di embeddare – cioè includere – nelle pagine del tuo sito) o troppe pubblicità di servizi “terzi”.

3 – Non rendere troppo complessa la compilazione dei tuoi contact form. Tra l’altro, i tuoi form di contatto, dovrebbero essere molto ben visibili in ogni occasione.

4 – Non rendere difficile la navigazione dei tuoi contenuti (per esempio con design stravaganti o troppo “alternativi”). L’utente che non trova ciò che cerca o che non riesce ad utilizzare il tuo sito se ne va ancor prima di averlo letto!

5 – Non usare troppi colori nella composizione dell’interfaccia utente. E, mi raccomando, cerca di usare sempre font ben leggibili sia da schermi grandi che piccoli!

6 – Non includere troppo testo o troppe immagini in ogni pagina, perché la maggior parte dei tuoi utenti potrebbero annoiarsi e andarsene ancor prima di aver seriamente valutato l’opportunità di lavorare con te o perlomeno entrare in contatto via form o riferimenti.

7 – Non sottovalutare il valore della SEO. Cerca di ottimizzare quanto possibile tutto l’ottimizzabile sul tuo sito o sulle pagine su cui vuoi far confluire maggiormente il traffico.

8 – Non dimenticarti di testare sempre il tuo sito web da quante più periferiche e schermi possibili, nonché navigandolo da diversi web browser.

9 – Non lasciare “desolate” le pagine dei tuoi social network. Aggiungi quanto possibile nuovi contenuti così che i tuoi link saranno visitati più spesso dai crawler – e quindi i tuoi siti saranno ritenuti più interessanti e validi anche da Google.

10 – Non tagliar fuori i vecchi clienti dal tuo sito. Le testimonianze sono uno strumento importantissimo per la reputazione tua e dei tuoi servizi o prodotti. Il 72% dei consumatori afferma di fidarsi dei testimonial online quanto dei consigli ricevute da persone di fiducia. La loro valenza resta quasi uguale!

PS. Se cerchi altri suggerimenti o stai per effettuare un restyling del sito della tua azienda, ne trovi altri di utili cliccando qui, in un altro articolo che ho preparato proprio per te!

Sito efficace in 10 mosse: la checklist per effettuare il restyling del tuo sito aziendale

Stai pensando di rifare il sito internet? Prima di fare qualsiasi mossa FERMATI e leggiti questa lista di indicazioni per poter partire subito con le idee chiare.

1 – Investi nella sicurezza del tuo portale: non potrai averne la certezza assoluta, ma la tua azienda deve almeno puntare ad essere quanto più al riparo possibile da attacchi informatici, di qualsiasi genere essi siano.

2 – Falla Semplice. Adotta il principio KISS (Keep it Simple, Stupid!) anche per i tuoi contenuti: troppe call to action (CTA) e troppo testo possono essere controproducenti per la tua comunicazione. Testa continuamente e cerca di trovare un punto di equilibrio adeguato per il tuo sito.

3 – Permetti ai tuoi potenziali contatti e clienti di contattarti facilmente anche dalle pagine internet del tuo sito.

4 – Crea una barra di navigazione che sia chiara ed autoesplicativa ma, soprattutto, assicurati che la gerarchia in cui i contenuti sono disposti rispecchi l’interesse dei tuoi utenti.

5 – Usa colori e caratteri (font) che agevolino la lettura dei tuoi contenuti.

6 – Punta a comporre almeno 250 parole di testo per ogni singola pagina, con parole chiave (keywords) rilevanti e 2 immagini coerenti con il contenuto di cui parli.

7 – Sfrutta lo strumento che Google AdWords ti mette a disposizione per capire come puoi usare al meglio le tue keywords. Seguendo i suggerimenti, ottimizzerai il tuo copy e la tua indicizzazione (SEO) migliorerà gradualmente nel tempo.

8 – Assicurati che il tuo sito web sia facilmente consultabile e fruibile dal tablet e smartphone. Assicurati che sia semplice da navigare per i tuoi utenti target e che gli utenti possano contattarti agevolmente anche dai dispositivi con schermi più piccoli.

9 – Aggiungi i bottoni social (quelli che ti permettono di condividere i contenuti tramite i vari canali social) per condividere i tuoi contenuti in rete.; ricordati di produrre sempre contenuti “freschi” e aggiornati.

10 – Aggiungi una pagina di referenze che mostri ai tuoi potenziali clienti quanto vali, e quanto sono validi i tuoi servizi.

Tre Principi dell’Architettura dell’Informazione

Traggo spunto dal bellissimo post di Federico Badaloni, per proporre alcuni passaggi dell’interessante intervento tenuto da Jorge Arango all’apertura del Summit di Architettura dell’Informazione di Minneapolis, di cui qui trovate la trascrizione in lingua originale.

PS. Se vuoi anche conoscere i due obiettivi dell’architettura informativa, potresti voler leggere anche quest’altro articolo.

i Tre Principi dell’Architettura dell’Informazione

1 – L’esperienza cognitiva degli ambienti informativi è simile a quella che si compie negli ambienti fisici. Percepiamo gli ambienti informativi come posti fatti di linguaggio. Gli ambienti informativi che progettiamo sono nuovi tipi di luoghi, (luoghi reali) che sono fatti di linguaggio;

2 – L’architettura dell’informazione è rendere le esperienze di questi luoghi coerenti attraverso diversi contesti e mantenerle allo stesso tempo al servizio degli obiettivi di business, usabilità e trovabilità ad esse collegate. Laddove le altre discipline si concentrano su specifici aspetti di un artefatto – come l’etichetta di una bottiglia di detergente, o il look-and-feel dell’interfaccia di un’applicazione- l’architettura dell’informazione deve lavorare utilizzando i processi di astrazione per derivare i principi che possono essere tradotti in diversi modi, a seconda delle esigenze dei differenti canali. Una struttura di navigazione che funziona bene su un browser web in un laptop dovrebbe funzionare in maniera diversa quando presentata in una applicazione aperta su un touchscreen di 5 pollici, ma il linguaggio dovrebbe essere consistente in entrambi i casi. Per riuscirci, le strutture semantiche devono essere astratte dalle implementazioni concrete;

3 – L’architettura dell’informazione è una disciplina che si concentra nel descrivere sistemi, piuttosto che le varie parti di essi.